Nei giorni della merla

Il rientro dall’Elefantrenteffen non è stato indolore, tutt’altro: indolenzimento generale e domenica sera avevo pure la febbre. Il rientro è stato duro e lungo con la temperatura costantemente sotto zero e non ho ancora avuto modo per concentrarmi su quello che è stato l’evento, magari domani.

A proposito di freddo: Ieri un conoscente mi ha chiesto se fossi interessato ad acquistare del pellet a prezzo di favore. Le cose stanno cambiando, finalmente! Così anche i miserabili accaparratori ora sono in difficoltà e ben gli sta. Ricordo quando l’estate scorsa non si trovava neanche a peso d’oro e solo tramite un amico (vero) ho trovato una buona scorta a un prezzo accettabile (comunque il 60% in più dell’anno prima).

Ma so anche di persone che hanno dovuto sborsare più del doppio pur di avere di che riscaldarsi in previsione della mancanza di gas, come pareva ormai scontato a causa dei casini con la Russia. E, oltre che a non mancare il gas, abbiamo avuto pure in inverno mite, almeno fino a qualche giorno fa. Chiaro che sono tutte manovre per infinocchiare la povera gente e se qualche intermediario speculatore ora ne soffre io invece ne gioisco.

Nel Buco di Solla con giovani bikers friulani conosciuti sul posto

Sotto zero

Stamattina c’è la brina. il prato tutto bianco, ma le due gazze trotterellano tranquille beccando qua e là nel gelo invernale. Per l’autorizzazione dell’accesso carraio tutto tace; l’altro ieri ho telefonato in Comune (a proposito: da quasi una settimana sono senza mail dato che il gestore “Libero” dice che un bug ha mandato il tilt il sistema. Niente paura: dice pure pure che si stanno prodigando per non farmi perdere alcun dato e che devo avere pazienza…) e, l’ufficio che deve rilasciare l’autorizzazione all’apertura dell’accesso da mandare all’altro ufficio per l’autorizzazione alla manomissione del suolo pubblico, non ha ancora ricevuto l’autorizzazione dall’ufficio che deve rilasciare l’autorizzazione alla modifica dei parcheggi lungo la via…

Per alleviare il morale, nell’imminenza della partenza per l’Elefantentreffen, propongo un aneddoto delle situazioni tipiche che si verificano nel “Buco di Solla”.

Eravamo nel 2008 e con Bina e Roby, avevamo appena finito di approntare il nostro il campo e acceso il fuoco. Ecco allora che si avvicina un tipo alto con spolverino di pelle nera lungo fino agli stivali e ci fa capire che vorrebbe lo aiutassimo ad accendere il suo fuoco dove si è accampato nei pressi.

Io prendo un tizzone dal nostro fuoco e lo seguo; mentre mi do da fare per avviare la fiamma, mi accorgo che il tipo ha solo un braccio, poi guardo in giro e vedo il suo Sidecar con cabina speciale che al posto del manubrio ha un volante con leva sporgente tipo camion. Non parlava inglese e, una volta avviato bene il fuoco, a motti mi fa avvicinare al retro della cabina attaccata al sidecar: un capolavoro di alluminio fatto a trapezio col lato corto davanti e alto dietro quasi ad altezza d’uomo. Sarà stato largo una settantina di centimetri.

La porta di accesso stava sul dietro ed era aperta. C’era un finestrino fisso sul davanti inclinato e due finestrelle scorrevoli sui lati. Dentro un gioiello tutto sistemato a scomparti con un a panca fissa sul davanti e sotto due o tre cassetti, un’altra panca ribaltabile sul retro che si allinea all’altra per formare un letto; un po’ più in alto un tavolino a sua volta ribaltabile tutto perfettamente funzionante e armadietti vari disposti qua e là con cura certosina.

Mi fa cenno di sedere all’interno e la curiosità mi induce a farlo senza indugio, poi stacca dalla parete un tubo di plastica flessibile trasparente tipo quelli che portano la benzina dal serbatoio al carburatore e me lo porge. Lo prendo e lui mi fa cenno di portarlo alla bocca, lo faccio e poi lui preme un interruttore, parte un motorino elettrico e dal tubo scende una profumata grappa di prugne…

Demolire Vs Costruire

Oggi sono stato in città e ho visto che ci si da da fare con demolizioni mica male! Da qualche settimana procedono quelle per la ex birreria Dormisch e ormai nel sito ci sono solo le macerie; l’altro ieri invece, hanno demolito la ex casa rossa all’inizio di via Cividale e il piazzale appare in tutt’altra luce: un cambiamento impressionante.

In quel posto una volta c’era, tra l’altro, il vecchio gommista Furlan dove, oltre quarant’anni fa, andavo a cambiare le gomme della X 1/9. E’ un periodo di demolizioni notevoli e chissà che poi in futuro non si rimpianga la perdita di architetture significative un po’ come avvenuto, ad esempio, per l’ex cinema Eden, poi diventato complesso UPIM e quindi a sua volta demolito. Era un vero obbrobrio e nessuno lo rimpiange, a differenza dell’ex cinema Eden.

Probabilmente anche al tempo della demolizione del cinema si fecero valutazioni di opportunità allora ritenute valide, ma col tempo il metro di valutazione cambia e bisognerebbe essere più prudenti e riflessivi prima di cominciare a picconare.

In via Cividale ho sentito che ci faranno un nuovo supermercato, ahinoi! Come non ce ne fossero abbastanza. Io piuttosto avrei lasciato lo slargo pulito: una bella piazzetta dove ce ne sarebbe proprio bisogno e che valorizzerebbe le architetture esistenti tutt’intorno.

Elefantentreffen n. 65

Allora è deciso: si torna all’Elefantentreffen! Per chi non sa a cosa mi riferisco, ma i lettori è ben difficile che non conoscano l’evento tanto lo ho evocato in passato, ricordo che si tratta del raduno motociclistico invernale più celebrato e frequentato in assoluto. Si tiene in Germania nei pressi di Ratisbona sui monti della Foresta Bavarese. Da sempre viene organizzato alla fine di Gennaio in corrispondenza dei giorni della merla, quelli più freddi dell’anno e la cosa è voluta. A questo raduno infatti ci vanno solo i più duri e puri e mi si creda che ci vuole una forte motivazione. Mi si chiederà qual è la mia, dato che ci sono stato già molte volte e non c’è niente da scoprire, ma è proprio per questo: perché ci si va? Perché si!

Il mio amico belga Claus a quest’ora è già in viaggio, lui vuole arrivare presto al raduno per prendersi uno dei posti migliori onde piazzare strategicamente la tenda e il campo. Mi ha detto che quest’anno viene giù da Aaltert (vicino a Gand, poco a nord di Bruxelles) da solo e quindi mi par doveroso raggiungerlo anche se so per certo che non avrà difficoltà a trovare compagnia nella “buca”, tra l’altro lui parla bene varie lingue e quindi ci si trova a meraviglia in quella Babilonia all’incontrario che è il “Buco di Solla”. Io però non posso muovermi prima del fine settimana e spero ancora di coinvolgere nell’avventura un paio di amici fidati. Se ce la farò sarebbe la decima volta per me, sicuramente l’ultima, data l’ormai veneranda età.

Nel “buco” (fangoso) di Solla con Claus e Ivano in occasione della mia ultima partecipazione: 2016

Mad Max Vs Rai storia

Ieri sera alla TV hanno dato “Mad Max oltre la sfera del tuono” l’ultimo del mitico trittico con un sempre più stralunato Mel Gibson prima maniera. Questo però ha ben poco a che fare con i primi due della serie e, a mio parere, per la sceneggiatura hanno pescato a piene mani in “Conan il barbaro” e anche in “Apocalypse now”. Due film di grande successo che risalgono, appunto, a pochi anni prima.

Penso che se Mel Gibson fosse morto dopo questi suoi primi tre film – magari in scena – sarebbe diventato un attore cult come e più di un James Dean. Tutto quello che ha fatto dopo è solo ordinario.

Ovvio che alla TV interrompessero spesso il film con lunghe pause pubblicitarie e allora giravo su Rai Storia dove proponevano ottimi documentari sull’origine delle città italiane. Tra le tante chicche ho scoperto che l’acquedotto ad archi di Salerno, che vidi anni fa passando in moto per la cittadina campana in una fredda giornata di fine inverno, non è di origine romana, come supponevo, ma medievale. In effetti la tecnica della struttura ad arco è diversa però sul momento non ci avevo fatto caso tutto preso dalla straordinarietà del monumento e del… momento.

Certo che se ieri sera non fossi stato davanti alla TV con Giovanni interessato al film, avrei subito cambiato canale passando su Rai Storia.

Empatico si, empatico no.

Io sarò anche un retrogrado sempliciotto, ma a me pare evidente che finché ci saranno personaggi come la Littizzetto a difendere gli studenti che sparano ai professori bollandoli come non-empatici, gli studenti si sentiranno autorizzati e giustificati a farlo ancora e ancora.

Eleganti bianconere

Mentre si avvicinano i giorni della merla, ci sono invece due bellissime gazze ladre che hanno preso possesso del nostro giardino; da qualche settimana arrivano la mattina presto e poi vanno e vengono spostandosi dai rami delle betulle agli arbusti che ci stanno sotto; dai rami del fico all’erba del prato e poi si aggirano intorno sbattendo su e giù la lunga coda nera con affettata eleganza.

Ogni tanto saltellano fin sul marciapiede, guardano a destra e a sinistra, beccano qualcosa e poi se ne tornano sulle betulle. Mi piacerebbe sapere se sono una coppia (maschio e femmina) ma proprio non saprei come fare per distinguerle; a me paiono uguali e poi ha importanza, in fondo?

Hanno proprio l’aria delle padrone di casa e, da quando ci sono loro, sono spariti passeri, merli e cornacchie. Fin’ora non ci siamo accorti di altro tipo di sparizioni e a me le due eleganti bianconere piacciono molto, benvenute.

Incredibile!

Dopo che da una settimana non riuscivo a comunicare ne via telefono ne via mail, oggi ho deciso di andare di persona presso l’ufficio addetto al rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di accessi carrai onde verificare direttamente la situazione. Lo stesso è aperto solo due mattine a settimana e per di più previa prenotazione che, ovviamente, non posso avere se non riesco a contattarlo. Voglio ben vedere se avranno il coraggio di non aprire!

D’altronde i dieci giorni di tempo concessi dall’Ufficio per la manomissione del suolo pubblico per integrare la pratica stanno passando in fretta.

Ebbene cosa si scopre? Che c’è bisogno dell’assenso di un ulteriore – quinto della serie – ufficio comunale. Questo è responsabile della viabilità per quanto riguarda i parcheggi. E che c’entra? Centra che aprendo un passo carraio i parcheggi che stanno di fronte devono essere eliminati, ma questo era già stato palesato sulle precedenti richieste inviate. Pare un aspetto normale e consequenziale, però ci vuole un ulteriore timbro.

Devo ammettere che tutti i tecnici con cui si ha a che fare sono persone gentili e disponibili, anche più di quanto ci si possa aspettare, ma questa è la inesorabile, fatale, imprescindibile burocrazia italiana.

Per quest’altro ennesimo beneplacido la richiesta è stata inoltrata direttamente dal responsabile dell’ufficio che deve rilasciare l’autorizzazione da allegare all’altra richiesta di autorizzazione per la manomissione del suolo pubblico… da mal di testa!